Patrimonio Immateriale

Premessa

La Risoluzione n. 23 della 29a sessione dell’Assemblea Generale UNESCO nel 1997 creò la Proclamazione dei Capolavori della Cultura Orale e Immateriale dell’Umanità il che rappresentò un passo cruciale per potenziare la strategia di tutela del patrimonio culturale messa in atto dall’UNESCO. La proclamazione aveva lo scopo di:

  • accrescere l’attenzione e la sensibilità verso i capolavori immateriali della cultura;
  • dare vita a un censimento di questi capolavori
  • stimolare i singoli Stati a dar vita a iniziative a sostegno della propria cultura immateriale
  • coinvolgere gli artisti nella rivitalizzazione delle tradizioni locali.

 

Le regole stabilite dalla risoluzione facevano riferimento a espressioni e spazi culturali che presentassero le seguenti caratteristiche:

  • dimostrare il proprio valore come capolavori del genio creativo umano;
  • comprovare, in modo evidente, la propria origine nella tradizione culturale e nella storia della comunità originaria;
  • rappresentare un mezzo per affermare l’identità culturale del popolo dove insistono tali espressioni o spazi culturali;
  • comprovare l’eccellenza delle capacità e delle tecniche utilizzate;
  • affermare il proprio valore come testimonianza di tradizioni culturali viventi;
  • essere a rischio di degrado o di scomparsa

Le proclamazioni del 2001, 2003 e 2005 portarono a una lista di 90 Capolavori della cultura immateriale e tale esperienza – con riguardo, in particolare, alla tutela, si dimostrò di grande importanza per giungere alla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, che entrò in vigore il 20 aprile 2006. La Convenzione del 2003 (entrata in vigore a partire dal 2006) stabilisce che il patrimonio culturale intangibile si manifesta in:

  • tradizioni orali e forme espressive, compreso il linguaggio come veicolo per la trasmissione del patrimonio culturale;
  • musica tradizionale, danza e teatro;
  • pratiche sociali, rituali e festività;
  • conoscenze e pratiche relative alla natura e all’universo;
  • artigianato tradizionale.

 

Tale cultura:

  • viene tramandata di generazione in generazione;
  • viene costantemente rinnovata dalle comunità di origine in risposta all’ambiente, alla loro storia, all’interazione con la natura;
  • conferisce ai gruppi e alle comunità un senso di identità e di continuità;
  • promuove il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana;
  • è compatibile con le forme di tutela dei diritti umani previste dai trattati internazionali;
  • è conforme alle norme di mutuo rispetto tra i popoli;
  • consente di mettere in atto iniziative di sviluppo sostenibile.

 

La Convenzione del 2003 stabilisce, in particolare, che i Capolavori della Cultura Orale e Immateriale dell’Umanità sono incorporati nella Lista Rappresentativa prevista da tale Convenzione (in forme che sono tuttora oggetto di discussione).