Il progetto qui descritto non intende stilare il solito volume biografico ma far emergere attraverso l’opera letteraria e giornalistica dell’autore neivese l’evoluzione sociale che la Langa ha avuto a partire dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri.
Storia, letteratura, vita quotidiana, cultura, tradizioni popolari sono indissolubilmente legati tra loro nelle opere di Franco Piccinelli, autore dalla personalità poliedrica e affascinante, carismatica, accorta e sensibile, che seppe narrare in una prosa scorrevole ed elegante il mondo piemontese, ed in particolare le Langhe, soprattutto all’indomani della Seconda Guerra Mondiale con le sue contraddizioni, le sconfitte e i traguardi raggiunti, le aspirazioni e i sogni della sua gente. Sono testi scritti da un saggio antropologo, attento alle dinamiche della storia e della società a lui contemporanea. L’epoca contadina si intreccia al realismo, il tempo passato, con le sue croci e le sue delizie, si scontra con un mondo nuovo, affascinante, ma di cui era impossibile (come del resto è ancora oggi) vedere i confini.
I testi di Franco Piccinelli sono testimonianza storica non solo hic et nunc – atta quindi a salvare, nell’immediato, tutto quel patrimonio culturale trasmesso per via orale e destinato a scomparire con il venir meno degli ultimi detentori della memoria collettiva – ma anche e soprattutto per i posteri, per coloro che verranno negli anni futuri in modo che di quel sapere non si perda traccia e non svanisca evanescente nel vento.
Scorrendo le pagine del volume, organizzato per aree tematiche, il lettore si imbatte in brani estrapolati dalla bibliografia dello stesso Piccinelli e può dunque esplorare una nuova edizione dell’epopea dei vinti – come è giustamente definita dal Prof. Balbis nella postfazione – che dialoga con grandi nomi della letteratura contemporanea, da Giovanni Verga a Beppe Fenoglio, da Nuto Revelli a Cesare Pavese.
E’ assente, nell’autore piemontese, una nostalgia fine a se stessa e legata a una sterile laudatio temporis acti. Anzi, passato e presente sono analizzati con occhio critico e lucido, la bussola della razionalità non è persa in favore di voli pindarici idealizzanti, come attenta è l’analisi del mondo nuovo che sta facendo capolino negli anni del cosiddetto boom economico.