Realizzazione libro “Il cuore all’antica, la mente nel futuro” – antologia tematica delle opere di Franco Piccinelli

Realizzazione del volume biografico “Il cuore all’antica, la mente nel futuro”, antologia tematica delle opere di Franco Piccinelli, curato dalla Prof.ssa Maria Teresa Gostone e dal Prof. Giannino Balbis.
Franco Piccinelli, nato a Neive il 18 dicembre 1933 e scomparso l’11 febbraio 2014, fu giornalista e, dal 1965 al 1968, direttore del quotidiano La Voce Adriatica (Ancona), giornalista RAI, per la quale condusse numerose rubriche tra cui, dal 1974 al 1977 Oggi al Parlamento e in seguito divenne Caporedattore del TG Rai di Torino. Condusse il programma televisivo Il pomeriggio (1980-1981) per Rai Rete 2 e il programma radiofonico I giorni per Rai Radiodue. Fu inoltre direttore editoriale dei periodici A tutto pallone e Terza Pagina e di numerose collane di libri della Impresa Editoriale Europea e della Fenoglio Editore. Nel 1988 divenne Presidente della Federazione Italiana Pallapugno, ruolo che mantenne per 17 anni e ne divenne Presidente Onorario. Nel 2018 fu insignito della Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “per le idee e l’impegno morale” quale vittima del terrorismo essendo stato gambizzato dalle Brigate Rosse nel 1979.
Franco Piccinelli è stato uno dei maggiori cantori di epica contadina, in virtù del forte legame con il territorio di origine (Neive e, in generale, Langhe e Roero) e narratore della memoria collettiva e delle tradizioni della provincia italiana.
Cittadino onorario di 15 Comuni in Provincia di Cuneo e Asti, è l’erede culturale di grandi autori come Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.  Storia, letteratura, vita quotidiana, cultura, tradizioni popolari sono indissolubilmente legati tra loro nelle opere di Franco Piccinelli, autore dalla personalità poliedrica e affascinante, carismatica, accorta e sensibile, che seppe narrare in una prosa scorrevole ed elegante il mondo piemontese, ed in particolare le Langhe, soprattutto all’indomani della Seconda Guerra Mondiale con le sue contraddizioni, le sconfitte e i traguardi raggiunti, le aspirazioni e i sogni della sua gente. Sono testi scritti da un saggio antropologo, attento alle dinamiche della storia e della società a lui contemporanea.
Visse nel secolo breve (come E. Hobsbawn definì il 1900) e negli albori del Secondo Millennio. La sua penna seppe immortalare, in prosa e in versi, l’essenza della vita vera e vissuta da bambini, ragazzi, adulti e anziani, donne e uomini.
Nelle sue opere sono presenti i pensieri di queste persone, le forze interiori che le portavano ad agire, i valori innalzati ad egida per cui decisero di combattere, ma anche le paure e le incertezze di tutti coloro che testimoniarono il cambiamento della società da rurale – contadina a industriale – moderna. Si tratta di partigiani – giovani che hanno perso la vita per la libertà, rappresentati in Lettera dalle Langhe, il testamento spirituale dell’autore, con i tratti degli eroi del mito greco -, di agricoltori, di maestre, di dinamiche familiari, di rinascita dalle ceneri della distruzione.
Decidere di tuffarsi nelle opere del Nostro corrisponde a un salto alla ricerca delle nostre radici, alla scoperta del territorio; guardando ad esso con gli occhi di colui che potrebbe essere un nostro nonno. L’epoca contadina si intreccia al realismo, il tempo passato, con le sue croci e le sue delizie, si scontra con un mondo nuovo, affascinante, ma di cui era impossibile (come del resto è ancora oggi) vedere i confini.
I testi di Piccinelli sono testimonianza storica non solo hic et nunc – atta quindi a salvare, nell’immediato, tutto quel patrimonio culturale trasmesso per via orale e destinato a scomparire con il venir meno degli ultimi detentori della memoria collettiva – ma anche e soprattutto per i posteri, per coloro che verranno negli anni futuri in modo che di quel sapere non si perda traccia e non svanisca evanescente nel vento.
Il volume è idealmente dedicato ai giovani, agli studenti, per non dimenticare le proprie origini e perché, almeno in parte, possa essere corretta la celebre e caustica massima di Antonio Gramsci: La storia è maestra, ma non ha scolari.
Scorrendo le pagine del volume, organizzato per aree tematiche, il lettore si imbatte in brani estrapolati dalla bibliografia dello stesso Piccinelli e può dunque esplorare una nuova edizione dell’epopea dei vinti – come è giustamente definita dal Prof. Balbis nella postfazione – che dialoga con grandi nomi della letteratura contemporanea, da Giovanni Verga a Beppe Fenoglio, da Nuto Revelli a Cesare Pavese.
E’ assente, nell’autore piemontese, una nostalgia fine a se stessa e legata a una sterile laudatio temporis acti.  Anzi, passato e presente sono analizzati con occhio critico e lucido, la bussola della razionalità non è persa in favore di voli pindarici idealizzanti, è invece  uno solo è l’obiettivo: tramandare il ricordo, il patrimonio culturale e i valori che hanno forgiato il mondo in cui viviamo, in modo che alle nostre orecchie non giungano solo deboli bisbigli dei tempi che furono, ma solide certezze e consapevolezze.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Cartabianca Magazine