Evento di formazione dei giornalisti del PIemonte sul tema dei DIstretti Culturali

Il Club per l’UNESCO di Alba, Langhe e Roero ha organizzato, insieme all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, un evento formativo che si è tenuto Venerdì 5 Aprile 2019 a Magliano Alfieri. Questo evento anticipa il successivo convegno, previsto il 24 Luglio 2019, per mezzo del quale si vuole pervenire alla costituzione di un Tavolo Tecnico il cui obiettivo è pervenire “dal basso” alla costituzione di un Distretto Culturale e alla sua animazione.

La dott.ssa Lorenza Gazzerro, della Fondazione Cariplo, Area Arte e Cultura ha illustrato l’esperienza dei distretti culturali: tale esperienza è iniziata nel 2005 con un lungo percorso di progettazione che ha individuato i sei distretti: Valle Camonica – valle dei segni; Cremona – distretto della liuteria; Valtellina – viticoltura d’alta quota; Regge dei Gonzaga; Oltrepò Mantovano – cultura rurale; Monza e Brianza – archeologia industriale.

Il distretto culturale è un sistema territorialmente definito, coincidente con un’area ad alta densità di risorse culturali, materiali e immateriali, e ambientali di pregio entro cui si vuole rafforzare il settore culturale attraverso logiche di integrazione, coordinamento e integrare le azioni sul patrimonio culturale con le attività degli altri settori produttivi.

Il progetto realizzato da Fondazione Cariplo presentava alcuni obiettivi comuni a tutti i sei distretti prima citati: valorizzazione del patrimonio culturale in un’ottica di lungo periodo; integrazione tra le filiere culturali e le filiere economiche del territorio; creazione di un sistema di gestione e sviluppo delle attività condiviso con gli attori pubblici e privati coinvolti.

I tre temi chiave del progetto sono stati: la conservazione programmata, l’integrazione tra cultura e attività locali e la comunicazione. Gli attori devono creare una rete locale di offerta culturale in sinergia con le comunità e gli stakeholders (i portatori di interessi all’interno delle singole comunità). Questa rete deve essere Uno degli aspetti positivi del progetto è stata la capacità di muovere cofinanziamenti, prevalentemente dagli enti locali per oltre il doppio delle risorse messe a disposizione dalla Fondazione. L’eredità che il progetto ha lasciato è il rilancio di beni culturali, la crescita della capacità di governo progettuale, finanziario e promozionale degli interventi culturali, un capitale relazionale e la rappresentazione di una identità territoriale.

Il dott. Sergio Cotti Piccinelli Direttore del Distretto Culturale della Valle Camonica, ha posto l’accento sul tema della comunicazione.

Il Distretto camuno ha realizzato alcuni progetti particolarmente interessanti e duraturi, che spaziano dal patrimonio immateriale alle espressioni dell’arte contemporanea; dalla valorizzazione del sito Unesco al saper fare artigiano; dallo storytelling alla promozione turistica; passando per la cultura della terra e le iniziative di una valle inclusiva, a misura di tutti.

Si è dato vita a un progetto di trasformazione della Valle Camonica che ha portato, infine, alla nascita di un brand territoriale – la Valle dei Segni – in grado di raccontare la variegata offerta turistica di un territorio dalle mille anime.”

L’immagine e la promozione del distretto ha visto la collaborazione di grandi artisti come Ascanio Celestini, Ermanno Olmi, Bruno Bozzetto (cfr. il filmato “Camuni” , dall’altro vi è stato un fattivo contributo da parte di studenti di discipline artistiche e creative che hanno contribuito alla creazione di una immagine coordinata e alla narrazione del territorio attraverso le storie di chi è nato e si è trasferito altrove o ci vive.

E’ intervenuto da ultimo il Prof. Giovanni Quaglia Presidente della Fondazione CRT, anche a nome del Presidente della Fondazione CRC dott. Giandomenico Genta. Dall’intervento del Presidente Quaglia vogliamo trarre, tralasciando gli elementi statistici sull’imponente attività di erogazione nel settore culturale, alcuni elementi essenziali.

Ci sembra di poter dire che la Fondazione CRT abbia esplicitamente identificato Langhe, Roero e Monferrato tra i distretti a cui fare riferimento nel contesto della propria operosità.

Con specifico riferimento alla strategia di azione della Fondazione CRT è emerso come questa sia sollecitata da più parti a stimolare la costruzione di reti e rapporti di collaborazione e rassicura non poco il fatto che vi sia piena collaborazione tra le Fondazioni di origine bancaria piemontesi. Ci preme sottolineare che nel corso di questo intervento veramente pregnante, di cui abbiamo restituito solo alcuni punti essenziali, è stata sottolineata più e più volte che la progettazione culturale deve avere una dimensione sociale e pertanto coinvolgere attivamente il territorio.